lunedì, aprile 03, 2006

Potere della stampa... (parte2)


In questi giorni si respira un'aria nuova... chissa' che non si avvicini un'altra trasfrerta (senza ritorno? Mha... :-D ) nella grande mela... (la foto e' tratta da wikipedia). Nel caso considerate questo blog come un diario per la trasferta...
Nel mese di Marzo ha esordito una rivista di architettura molto interessante “Arketipo” edita dal Sole24Ore “...nasce per soddisfare una precisa esigenza di tutti coloro che operano nel campo della progettazione: fornire ai professionisti del settore edilizio un’informazione approfondita e completa in materia, con una particolare attenzione ai dettagli progettuali, alla sperimentazione di tecniche innovative ed alla sostenibilità dei materiali.” E a giudicare dal primo numero le premesse ci sono tutte. Belle foto, molti dettagli costruttivi (anche “scomodi”) e tante informazioni tecniche su materiali e produttori... Unico neo la distribuzione: non lo si trova in nessuna edicola, bensi' in librerie specializzare o sottoscrivendo un abbonamento. Nel sito ci sono tutte le indicazioni. Penso sia, insieme alla mia preferita “the Plan” una delle migliori riviste che si possano trovare nel nostro Bel-Paese.
Un paio di settimane fa vi ho parlato di PDFcreator promettendo un follow-up dedicato ad Autocad. Eccoci! Per prima cosa mettiamo in chiaro una cosa: PDfcreator non e' altro che una stampante virtuale, quindi come tale non compare nel “plotter manager” del programma Autodesk. In compenso se si apre il pannello delle proprieta' ha tutte le possibilita' di una stampante normale. Dalla Versione 0.9 PDfcreator ha gia' all'interno di se un'abbondanza di formati ISO e non. E se servisse un formato particolare? Esiste un "postscript custom size" per soddisfare le vostre esigenze. Una volta settata la stampante stampate normalmente e il postscript viene inviato al fichissimo programma che vi ho consigliato che provvedera' a chiedervi il titolo, autore ecc... Attenzione che per avere la lista completa delle opzioni dovete cliccare su opzioni e su PDF in formato di output. A quel punto potrete studiare anche il modo migliore di proteggere il vostro file. Una volta settato tutto vi chiedera' dove salvare il nuovo file. Et Voila'. Il vostro disegno sara' in pdf. Se poi proverete ad aprirlo con “Acrobat Distiller” vedrete che ogni elemento e' vettoriale, isolato e selezionabile. Quindi sara' possibile modificare tranquillamente i vostri disegni in un secondo tempo (ma avrete bisogno di Distiller, ricordatevelo!). Fin qui tutto OK. I dolori vengono con grosse tavole con molte immagini raster. Infatti non avendo una stampante fisica tutto lo spooling avviene all'inteno del PC. Stampare una tavola AO a 600dpi dara' al pc probabilmente una nottata di lavoro e l'esaurimento della memoria fisica. Un disastro. Perche'? Credo che il problema stia nel fatto che il driver di codifica della parte vettoriale sia da migliorare unito al fatto che nello spooling l'immagine e' priva di compressione, quindi richiede un'ottimizzazione del codice notevole. Per ovviare a tale inconveniente (in cui potreste battere il naso molto presto) il metodo c'e'. Autodesk dota i nostri Autocad di un plotter virtuale PostScript - il linguaggio delle stampanti, per intenderci- davvero efficace.
Una volta installato dal plotter manager comparira' nella tendina. La configurazione e' la solita di ogni plotter. La particolarita' e' che plottera' la tavola su un file di estensione .ps e con un processo molto ottimizzato, quindi anche la tavola piu' cicciona viene creata in poco tempo e occupando poco spazio (le immagini pero' risentono di una compressione un po' eccessiva, ricordatevi di regolarla). Questi file si possono aprire in Photoshop (che ve lo trasforma in un'immagine bitmap, okkio), o ghostviewer vari. I PS sono vettoriali, quindi spesso vedrete un'anteprima molto rudimentale. Abbiate fede che tutto il disegno e' li'. Anche Freehand e altri programmi vettoriali li aprono, ma spesso sono visualizzati o male o con un rettangolo sbarrato che diverra' visibile solo una volta stampato. In piu' in questi programmi avrete la possibilita' di realizzare la grande libidine degli architetti:tavole scure col disegno bianco: infatti bastera' plottare con i pennini settati sul colore 255 e inserire uno sfondo vettoriale in un secondo momento e poi stampare come se fosse un file normale. Una volta cmq che avrete il ps tutto quello che dovrete fare sara' aprire PDFcreator e buttare dentro il .ps per trasformarlo in pdf. Inoltre se buttate dentro files .ps e word o anche solo una sequenza d'immagini vedrete tutto stampato in un unico documento. Magia open-source....

sabato, aprile 01, 2006

...e la famiglia si allarga!!


La simpatica combriccola degli architetti si allarga! Diamo il benvenuto ad un nuovo professionista nell'albo di famiglia! Dopo lungo studiare, forte impegno e dedizione la creatrice dei "Bagni Penco" accede alla professione. Tripudio di miccette!! Preparati ad una vita di multiformi mutamenti, incursioni in qualsiasi tipo di attivita' umana e trasformismo a palla. Bello all'iniziono. Ma poi una barba. Anzi, un barbapapa'. Cambiavano meno forma loro in un libretto di quanto non abbia fatto io col mio lavoro negli ultimi due mesi....
Buffo paese l'Italia. Pullula di Architetti. Gli architetti piu' vecchi si lamentano del fatto che ci siano troppe facolta' sparse per l'Italia ma nel contempo sfruttano i neolaureati (e non solo) per un tozzo di pane. E consolidano il loro fondo pensione. Pensione che prenderanno continuando ad esercitare. Mesi fa sui principali quotidiani e' stata pubblicata una lettera aperta firmata da molti architetti italiani dove ci si lamentava che i lavori piu' importanti vengono presi da stranieri a scapito di un "protezionismo" del parco degli architetti. Parco che pullula di giovani esemplari. Peccato che i firmatari della lettere fossero quasi tutti oltre i settanta. Eta' buona a godersi i nipoti, il parco e le boccette. Non gli basta essere la generazione che ha massacrato il paese con cagate inimmaginabili, distribuito e intascato mazzette e creato una mafia che solo l'eta' biologica pensera' a troncare... Vogliono lavorare ancora!! Forza amici! In fondo noi con i notri 1000 euri flagellati dall'InarCassa e' giusto che sosteniamo tale imPETO creativo... E' giusto continuare a riproporre il solito progetto scopiazzato, prendere e dare lavoro ai soliti amici-parenti-amicidiami-parentidicorna ecc... e andare a fare lezione all'universita' con programmi attuali ai tempi del primo album dei Beatles. Nota: dal manifesto mancavano i due architetti che piu' lavorano in questo momento: Piano e Fuksas. Se questi due signori lavorano un motivo ci sara'. Forse i loro progetti non puzzano di vecchio gia' prima di presentare la pratica in comune...

Se andassimo a lavorare in Francia avremmo uno stipendio doppio. In America quadruplo. OK, vita piu' cara, tutto quello che volete. Ma forse c'e' meno inflazione professionale. Meno corruzione. Piu' voglia di lavorare. Peccato che a noi non torni la voglia di tornare.